Maestoso, imponente, affascinante: sono solo alcuni degli aggettivi con cui posso descrivervi il Perito Moreno, il ghiacciaio più famoso del mondo. Per tutto il viaggio ho atteso la visita a questo ghiacciaio e quando me lo sono trovata davanti, mi sono messa a piangere: sì, perché davanti alle meraviglie della natura non si può che rimanere attoniti!
Durante il nostro viaggio in Patagonia abbiamo scelto di visitare il Perito Moreno perché da Puerto Natales (Patagonia cilena) dista solo 300 km. El Calafate, punto di partenza per le escursioni al ghiacciaio, è facilmente raggiungibile con i bus pubblici (noi abbiamo scelto la compagnia “turismo Zahhj”).
Il Perito Moreno si trova all’interno del grande Parco Nazionale Los Glaciares, che si estende per 4.459 km² e fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Le agenzie di El calafate organizzano diverse escursioni per visitare il Parco ma la principale attrattiva resta il Perito Moreno. Questo ghiacciaio è facilmente accessibile ed è possibile ammirarlo in tutta la sua bellezza dalle passerelle oppure dalla barca con la navigazione lungo il Lago Argentino. Se invece volete provare un’esperienza unica, c’è il trekking: noi lo abbiamo fatto ed è stata un’ottima scelta! Di seguito vi racconto la mia esperienza.
IL PERITO MORENO
Il ghiacciaio Perito Moreno è famoso in tutto il mondo per essere l’unico che invece di ritirarsi, avanza. Ogni giorno si registra un avanzamento di 2 metri che però è quasi impercettibile perché la forte pressione del Lago Argentino fa flirtare l’acqua dentro al ghiaccio, provocando frequenti cadute di blocchi.
Il Perito Moreno si estende per 257 km² (come la città di Buenos Aires!), è lungo circa 30 km e si origina dalla calotta glaciale andina del Campo de Hielo Sur.
La neve quando scende si cristallizza in ghiaccio e questo, con il passare degli anni, scivola sui detriti di pietre e sassi e lentamente avanza. Quando arriva alle sponde del Lago Argentino continua ad avanzare fino alla penisola di Magellano che si trova sulla riva opposta, formando uno sbarramento tra i due rami del lago: questi fanno pressione sul ghiaccio e lentamente lo scavano, fino a formare un ponte. Intanto il ghiacciaio continua ad avanzare, fino alla “roctura“: questo fenomeno si verifica quando il ponte si frantuma per la forte pressione dell’acqua del lago. Poi tutto ricomincia.
La roctura non avviene con periodicità ma è uno spettacolo che chiama visitatori da tutto il mondo.
ICE TREKKING: LA MIA ESPERIENZA
Devo ringraziare la Hyelo Y Aventura per questa esperienza indimenticabile. Questa agenzia, concessionaria del Parco, offre diverse escursioni tra cui la possibilità di fare trekking sul Perito Moreno. Esistono due alternative, il mini trekking e il big ice. La principale differenza è la durata: il mini trekking dura 2 ore mentre il big ice 4 ore. Noi abbiamo scelto il mini trekking, che prevedeva anche la sosta di un’ora alle passerelle.
Saliti sul mini bus insieme ad altre 10 persone, partiamo da El calafate e, costeggiando il Lago Argentino, in un’ora raggiungiamo l’ingresso del Parco. Dopo aver pagato la tariffa d’ingresso, il bus ci porta alle passerelle. Queste si articolano su tre livelli e si snodano per un chilometro lungo la penisola di Magellano. Permettono di ammirare la parte frontale del Perito Moreno, alta 70 metri; da qui si può anche vedere il ponte, prossimo alla “roctura”. Grazie alle passerelle chiunque può godere di questo spettacolo unico al mondo e per le persone con disabilità motoria c’è un apposito percorso che conduce fino ad un ascensore panoramico. Il Perito Moreno è davvero accessibile a tutti!
Nonostante la pioggia, lo spettacolo è meraviglioso: il ghiacciaio si estende a perdita d’occhio davanti a noi. Con il passare degli anni gli agenti atmosferici hanno creato imponenti formazioni di ghiaccio di mille tonalità di blu che creano un contrasto incredibile con il paesaggio circostante, caratterizzato da verdi boschi di lenga. Di fronte a tanta bellezza non si può che rimanere in silenzio e contemplare il ghiacciaio. Ogni tanto il silenzio viene spezzato da un forte rumore: ecco che un enorme pezzo di ghiaccio si stacca e precipita nelle gelide acque turchesi del Lago Argentino creando alte onde!
Tornati sul bus, raggiungiamo il porto Bajo de las Sombras per la breve navigazione fino alla sponda opposta, punto di partenza del trekking. Una volta attraccati veniamo accolti da due guide che ci conducono al rifugio, dove veniamo divisi in due gruppi: il gruppo che parla spagnolo e quello di chi parla inglese. Il gruppo spagnolo è molto numeroso mentre il nostro è composto solo da 12 persone. Dentro al rifugio consumiamo il pranzo e ci scaldiamo grazie al camino a legna. Per fortuna fuori ha smesso di piovere e sembra che esca il sole!
Dopo aver pranzato, lasciamo gli zaini al rifugio e seguiamo la guida. Percorriamo per un breve tratto un sentiero nella foresta di lenga per poi continuare sulla spiaggia. Qui, davanti al Perito Moreno, la guida ci fa una piccola lezione di glaciologia, spiegandoci l’avanzamento del ghiacciaio e altre curiosità sul Parco Los Glaciares.
Dopo pochi metri raggiungiamo i piccoli gabbiotti dove si trovano i ramponi per affrontare il trekking sul ghiacciaio. La guida ci chiama uno ad uno e ci mette i ramponi, dandoci poi qualche indicazione su come usarli.
Siamo pronti, partiamo: le nuvole lentamente si diradano ed esce il sole. Dopo un breve tratto sulla roccia iniziamo a camminare sul ghiaccio. Dobbiamo appoggiare bene i ramponi e camminare dietro la guida.
Camminare sul ghiaccio con i ramponi è una sensazione molto strana e in salita si fa leggermente fatica ma questa non si sente perché il paesaggio circostante è spettacolare! I piccoli crepacci, le cascate naturali e le guglie di ghiaccio contrastano con le circostante foresta di lenga: ogni volta che aggiriamo una formazione glaciale, lo scenario cambia e regala una vista unica. Ovunque scorrono piccoli fiumi d’acqua glaciale e la guida ci spiega che questa acqua ha 400 anni e che possiamo berla con tranquillità.
Dopo circa un’ora e mezza di camminata raggiungiamo un punto meraviglioso dove si trovano delle bellissime guglie di ghiaccio di colore blu intenso. Qui le guide ci offrono un bicchiere di whisky con ghiaccio e dell’acqua fresca, che proviene da una delle tante fonti d’acqua del ghiacciaio.
Il trekking è finito ed è il momento di tornare al rifugio per poi prendere il battello e rientrare a El Calafate. Dopo esserci tolti i ramponi, salutiamo la guida e percorriamo la fitta foresta di lenga. Qui sono presenti molti panelli esplicativi che ci spiegano quali animali popolano il parco.
Tra i rami degli alberi si intravede il perito Moreno, imponete e…. Magnifico!
Il trekking sul perito Moreno è stata una delle cose più belle che abbia mai fatto in vita mia e consiglio a tutti di farlo: l’escursione è completa in quanto permette la sosta alle passerelle, la navigazione e il trekking. In questo modo è possibile trascorrere una intera giornata contemplando il Perito Moreno a tutto tondo!
IINFORMAZIONI UTILI
– Abbigliamento: in Patagonia il tempo è molto variabile ma ricordate che se piove l’escursione non viene rimandata, quindi è necessario equipaggiarsi. Consiglio scarpe da trekking e contro il freddo e il vento una cuffia, una giacca anti vento, un kway e i guanti (obbligatori, ma se li dimenticate ve li daranno loro).
– Non dimenticate una busta di plastica per proteggere la macchina fotografica, occhiali da sole e un marsupio: camminare con i ramponi non è semplice ed è meglio lasciare lo zaino nel rifugio.
– Il pranzo non è compreso nel prezzo dell’escursione però lo potrete consumare al rifugio prima o dopo il trekking. Al rifugio ci sono anche i servizi igienici.
-L’escursione non è adatta a tutti: l’età minima richiesta è di 10 anni e non può farla chi ha più di 65 anni. Per il resto non è richiesta alcuna preparazione tecnica e durante il percorso non ci sono particolari difficoltà da affrontare. Le guide saranno sempre con voi e vi porteranno solo in zone sicure. Personalmente consiglio il mini trekking perché due ore di camminata sul ghiaccio permettono di godersi al meglio questa esperienza, mentre ritengo che il Big Ice sia più impegnativo perché il tempo di permanenza sul ghiacciaio è il doppio.
Sul sito www.hieloyaventura.com trovate tutte le informazioni!
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Bella la tua gita, veramente forti la foto.
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Stefano
Grazie Stefano!