In Slovenia si trovano moltissime grotte create dalla forza erosiva di sorgenti sotterranee. A due passi dalle celebri grotte di Postumia, si trovano le grotte Škocjanske (o Grotte di San Canziano), che non si caratterizzano per la massiccia presenza di stalattiti e stalagmiti ma sono famose perché qui si trova il canyon sotterraneo più profondo d’Europa. Grazie alla visita guidata e alla scarsa illuminazione, si può esplorare un luogo davvero insolito, sulle orme dei primi pionieri che scoprirono per caso questo luogo impressionante.
LE GROTTE ŠKOCJANDKE
Il Parco Škocjanske Jame comprende l’intreccio di numerose grotte e gallerie, doline di crollo, inghiottitoi e ponti naturali. Le grotte di Škocjan si trovano nella parte sud-orientale della regione del Carso, vicino al paese di Divača. Insieme alle vicine grotte di Postumia, anche le Grotte di Škocjan sono state inserite nel Patrimonio Unesco, per il valore archeologico e la ricca biodiversità.
[ Il Parco Škocjanske Jame ]
Queste grotte sono lunghe 6 km e sono state scavate nel corso del tempo dalla forza erosiva del fiume Reka, che scorre prima in superficie per poi inabissarsi nel sottosuolo per 30 km e riemergere in superficie in Italia per gettarsi nell’Adriatico.
Le grotte furono scoperte a fine Ottocento da alcuni ingegneri che cercavano l’acqua; dopo aver scoperto le grotte, venne fondata a Trieste una società di alpinisti per esplorare meglio le grotte (ne sono testimonianza i vecchi percorsi di via ferrata che ancora oggi si possono vedere all’interno del canyon). Gli alpinisti iniziarono ad esplorare le grotte nello stesso punto dove entra il fiume e, seguendone il corso, scoprirono diverse stanze, fino ad arrivare alla sala più remota e più bella, quella che oggi si chiama “il paradiso”.
Grazie a questi temerari esploratori, oggi possiamo ammirare anche noi le meraviglie sotterranee delle grotte di Škocjan.
LA VISITA
Esistono due differenti percorsi per esplorare le grotte:
- Percorso turistico 1 “Attraverso il canyon sotterraneo”: questo percorso permette di raggiungere la dolina di crollo Globočak e successivamente di entrare nelle grotte: passando di sala in sala, si raggiunge il canyon sotterrano del Reka, il più grande d’Europa, e poi si ritorna in superficie.
- Percorso turistico 2 “Lungo il Reka verso il sottosuolo”: da soli o accompagnati da una guida, si entra nelle grotte attraverso l’entrata naturale del fiume Reka, che si trova sotto il paesino di Škocjan. Dopo aver visitato la valle di crollo Mala dolina ed il ponte naturale, sotto il quale il Reka si inabissa attraverso uno stretto canale, si visita anche la valle di crollo Velika dolina con la grotta Tominčeva jama, conosciuta per i numerosi reperti archeologici.
I due percorsi si differenziano per durata e difficoltà: il percorso numero 1 è più breve in quanto è lungo 3 km (con 500 gradini però) e dura circa 1 ora e mezza; il percorso numero 2 prevede un tratto aggiuntivo rispetto alla semplice visita delle grotte e dura 3 ore. Per questioni di tempo, noi abbiamo scelto il percorso numero 1. Il punto di partenza di questo percorso è la biglietteria, dove si incontra la guida. I visitatori vengono poi condotti all’ingresso delle grotte attraverso un sentiero sterrato di 600 metri in mezzo al bosco. Davanti all’ingresso delle grotte, il numeroso gruppo di visitatori viene divisi in gruppi più piccoli.
Nelle grotte si accede grazie ad una galleria artificiale di 100 metri. All’interno, la temperatura scende fino a 12 gradi e l’illuminazione è quasi assente: in questo modo si può capire meglio quale sia la reale atmosfera all’interno delle grotte.
[ Veduta panoramica sul canyon più profondo d’Europa ]
Dopo aver percorso la galleria, si arriva nella prima sala, soprannominata “il paradiso”: è molto simile alle grotte di Postumia, perché qui si possono vedere molte stalattiti, stalagmiti e colonne. Questa sala si chiama così perché i primi esploratori entrarono nella grotta seguendo il corso del fiume e quando arrivarono in questa ultima parte della grotta dopo una dura salita (che chiamarono “calvario”), videro le spettacolari conformazioni rocciose ed esclamarono: “abbiamo raggiunto il paradiso”!
Dopo la sala del paradiso si prosegue fino al “calvario”, la parte più ripida della grotta, chiamata così perché i primi esploratori fecero molta fatica ad esplorarla. Successivamente si attraversa la “grotta del silenzio”, una galleria fossile piena di formazioni calcaree, per poi arrivare nell’immensa “grande sala”, dove ci sono stalattiti e stalagmiti bianche, ancora in formazione. In questa sala si trova “il gigante”, la conformazione rocciosa più grande e imponete del complesso delle grotte di Škocjan.
Qui si può vedere un’altra curiosa conformazione rocciosa, “l’organo”, chiamata così perché è formata da numerose colonne che ricordano un organo e all’interno di queste colonne si formano delle bolle di aria che creano dei suoni simili a quelli dello strumento musicale.
[ La Grande sala ]
La guida ci ha spiegato che qui, dentro alla grotta, vivono 400 specie di animali: 200 si trovano tra le rocce del canyon e 200 nelle acque sotterranee del fiume Reka. Sono animaletti minuscoli, cechi e senza pigmentazione. Nel corso degli anni si sono perfettamente adattati a vivere qui sotto, al buio e al freddo!
Dopo la “grande sala” raggiungiamo la “grotta dei sussurri”, chiamata così perché qui si sente il rumore e l’eco del fiume Reka che scorre sotto terra. Dopo questa sala, ecco finalmente il canyon del Reka, il canyon sotterraneo più grande di Europa. È davvero immerso: il percorso ci permette di ammirarlo dall’alto in tutta la sua grandezza e poi di costeggiarlo nella parte più inferiore. Per comprendere ancora di più l’enormità di questo canyon, basta osservare la targa che si trova nella “sala dei sussurri” (che si trova nella parte più alta del canyon): su questa targa c’è scritto che nel 1960 il livello del fiume arrivò fin qui! Se poi si osservano le pareti nella parte superiore del canyon, talvolta si vedono dei tronchi di alberi: a volte il fiume riempie completante l’intera grotta, come accadde nel corso dell’Ottocento, e i tronchi incastrati nelle alte pareti ne sono una testimonianza. Questo accade perché, quando il fiume Reka entra nella grotta per inabissarsi in profondità, deve passare attraverso un piccolo sifone: quando la portata del fiume è notevole, il sifone fa passare una quantità minima di acqua, il fiume si ingrossa e riempie completamente il canyon.
Il canyon può essere attraversato grazie al vergognoso ponte Cerkevnik, alto 50 metri, che passa proprio sopra il sifone.
[ Il ponte alto 50 metri! ]
Dopo aver attraversato il ponte, si inizia a salire per tornare in superficie. In primavera e in estate è prevista una breve sosta anche alla “colonia dei pipistrelli”, una sala dove in inverno i pipistrelli si rifugiano per il letargo. Quando i pipistrelli non ci sono, i visitatori possono raggiungere questa sala per vedere delle curiose conformazioni rocciose chiamate “padelle”, che si sono formate grazie all’erosione dell’acqua e a deposti di sabbia.
[ Le Padelle. © Jure Zvan ]
Infine, si raggiunge l’ingresso principale delle grotte, quello da cui entra il fiume Reka, dove si trovano le targhe commemorative degli alpinisti e ingegneri che hanno scoperto le grotte.
Per tornare al parcheggio, bisogna percorrere circa 100 metri in salita per poi prendere una piccola funicolare e ritornare al parcheggio.
Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale del Parco: www.park-skocjanske-jame.sl.
[Per non disturbare i pipistrelli, all’interno delle grotte è vietato scattare fotografie. Le foto inserite in questo post le ho trovate su internet e cliccando sull’immagine è possibile risalire all’autore. Foto di copertina: © Nea Culpa ] .
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