Circondati da un panorama eccezionale, con una vista privilegiata sul Monte Bianco, la traversata integrale dell’Aiguilles Marbrées da Nord a Sud è una delle uscite alpinistiche più interessanti e divertenti da fare in giornata in Valle D’Aosta sul Massiccio del Bianco.
L’Aiguilles Marbrées è un’affascinante cresta che si trova nel Massiccio del Monte Bianco: al confine tra Italia e Francia, l’Aiguilles Marbrées si estende da Nord a Sud è collocata verso la parte est del Colle dei Gigante, in un ambiente davvero suggestivo. Dalla sua cima, 3.535 m slm, si gode di una vista a 360 gradi sulle vette circostanti e sul Monte Bianco. Circondata da altrettante vette meravigliose tra cui l’Aiguille du Midi e il Dente del Gigante, per citare le più famose, l’Aiguilles Marbrées è una divertente cresta ideale da scalare in mezza giornata.
[ Aiuguille des Marbrées ]
L’itinerario descritto di seguito, che abbiamo effettuato nell’estate del 2020, è la traversata integrale dell’Aiguilles Marbrées da Nord a Sud, partendo dal rifugio CAI Torino. Abbiamo effettuato questa scalata con la guida alpina Giorgio, che oltre ad essere un alpinista di grande esperienza (che effettua tutt’ora anche spedizioni internazionali) si è rivelato molto gentile e propenso ad insegnarci molte cose. Per cui consiglio vivamente di effettuare questa scalata affidandosi alle Guide Alpine di Courmayeur, anche perché l’Aiguilles Marbrées presenta roccia friabile e tratti sconnessi e a causa della caduta di massi non è sempre facile trovare il punto giusto dove passare e avventurarsi da soli potrebbe essere rischioso.
INFO
Tipologia: itinerario alpinistico
Difficoltà: PD+ (passi di III°/IV°)
Avvicinamento: funivia SkyWay Monte Bianco (Courmayeur)
Luogo: Courmayeur (Valle D’Aosta)
Punto di partenza: Punta Helbronner – 3462 m slm
Punto di arrivo: Punta Nord 3535 m slm e Punta Sud
Dislivello: 200 m
Tempo di percorrenza: 4 ore
Punti di appoggio: Rifugio CAI Torino
AVVICINAMENTO
Per la traversata integrale dell’Aiguilles Marbrées da Nord a Sud si parte dal Rifugio CAI Torino, dal quale si vede chiaramente l’Aiguilles Marbrées, e si inizia a percorrere il Ghiacciaio del Gigante. I ramponi non sono sempre necessari, nel nostro caso (ad agosto) la neve del ghiacciaio permetteva di avvicinarsi senza l’utilizzo dei ramponi. Il primo tratto è pressoché pianeggiante e si segue la traccia in direzione del colle del Gigante. Poi lentamente il percorso diventa poco più ripido e si aggira l’Aiguilles Marbrées deviando verso il il Col de Rochefort: in circa 40 minuti si aggiunge il Colle del Marbré, che si affaccia sulla Val Ferret.
DESCRIZIONE DELLA TRAVERSATA
Per la traversata integrale dell’Aiguilles Marbrées da Nord a Sud, prima di attaccare la cresta e salire, abbiamo dovuto mettere i ramponi per la presenza di ghiaccio. Per salire li abbiamo tolti ma ovviamente dipende dalle condizioni che variano anche in base alla stagione. Iniziamo a salire la cresta dal versante est per raggiungere la cima: la scalata è molto interessante e divertente, con passaggi esposti che rendono adrenalinica l’ascesa. I passaggi sono di II°- III° grado. Durante questa prima parte parte di salita, si gode di un bel panorama sul Dente del Gigante.
L’ultimo tratto, prima di raggiungere la cima, non presenta particolari difficoltà: raggiunta la cima Nord, si gode di una vista a 360 delle vette del Massiccio del Bianco.
Da qui inizia la traversata integrale dell’Aiguilles Marbrées da Nord a Sud vera a propria, da Nord fino alla punta Sud. Durante la traversata, il percorso è caratterizzato da spuntoni di roccia e pietraia a volte poco stabile e considerando l’esposizione, è meglio prestare attenzione a dove si mettono i piedi.
In genere la traversata si conclude presso un intaglio poco prima della Punta Sud: qui si trova una sosta dove ci si cala in doppia. Con Giorgio abbiamo proseguito: abbiamo utilizzato la sosta per calarci e per avvicinarci alla base della Punta Sud. Qui ci si trova davanti una bella parete verticale con fessure, molto divertente da scalare e passaggi di IV° grado, che porta alla Punta Sud.
Dalla Punta Sud siamo poi scesi da un canalino: considerando la presenza di pietraia poco stabile, bisogna prestare davvero molta attenzione e fare in fretta. Qui infatti una parte della parete era crollata ed è meglio farla come detto prima con una guida alpina perché alcuni tratti sono davvero pericolosi. Al termine della discesa si raggiunge nuovamente il Ghiacciaio del Gigante e si ritorna verso il rifugio Torino.