L’Isonzo, con le sue acque di color turchese intenso, è considerato uno dei fiumi più belli di tutta l’Europa e viene chiamato “la bellezza di smeraldo”.
Gli sloveni ritengono che le acque color smeraldo di questo fiume siano simbolo di vitalità e rinnovamento. In Slovenia questo fiume ha formato valli, forre e strette gole rocciose attraverso le quali scorre per 136 chilometri fino in Italia per gettarsi nell’Adriatico.
L’Isonzo può essere scoperto con diverse attività avventurose tra cui il kayak, l’hydrospeed o il rafting ma può anche essere esplorato a piedi. Ed è proprio a piedi che è possibile raggiungere l’Izvir Soce, ovvero la sua sorgente, il luogo dove questo incantevole fiume nasce.

 

INFO:
Tipologia: sentiero escursionistico segnato
Difficoltà: livello escursionistico E ma con il tratto finale attrezzato
Luogo: Trenta
Dislivello: minimo
Punto di partenza: 900 m
Tempo di percorrenza: 40 minuti a/r

 

La Sorgente dell’Isonzo (Soca in sloveno), si trova sopra Trenta e si raggiunge a piedi. Ci sono due alternative: la prima è quella di percorrere per intero il sentiero del Soca, un sentiero escursionistico che costeggia il corso del fiume; altrimenti si può percorrere solo la parte finale e raggiungere direttamente la sorgente del fiume.
Noi per questioni di tempo non abbiamo potuto percorrere l’intero sentiero ma abbiamo raggiunto direttamente la sorgente.

 

 

Abbiamo parcheggiato la macchina al rifugio Koca pri Izviru Soce e da qui intrapreso il tortuoso sentiero che costeggia il corso dell’Isonzo. Se come noi arrivate dalla Slovenia dal passo Vrsic (o Kranjska Gora), troverete l’indicazione per la sorgente poco dopo la statua commemorativa a Julius Kugy; se invece arrivate dall’Italia, dovete seguire le indicazioni per Bovec e Trenta verso Kranjska Gora .
Il sentiero inizialmente costeggia il fiume e non presenta troppe difficoltà, solo qualche roccia lungo il percorso e una leggera pendenza. Dopo poco la salita inizia a farsi sentire ma grazie all’ausilio di gradini artificiali in legno, diventa più facile passare sopra le rocce.

 

 

Ad un certo punto il sentiero sparisce e davanti a noi si presenta una ripida parete rocciosa verticale ed esposta. La pendenza è notevole! Per fortuna ci sono delle funi di acciaio che ci consentono di proseguire senza difficoltà eccessive.
In prossimità della sorgente però, la roccia su cui camminiamo diventa leggermente scivolosa e la parete sempre più ripida ma oramai mancano pochi metri alla sorgente e così, prestando la massima attenzione, proseguiamo e raggiungiamo la sorgente.

 

 

Questa è una sorgente carsica che si trova dentro ad una insenatura scavata nella roccia: è una
profonda pozza d’acqua che nella parte più esterna è di colore smeraldo mentre nella parte più interna della caverna è di colore blu intenso. Le acque dell’Isonzo sgorgano in superficie da una fessura collegata con una grotta a un lago sotterraneo e si riversa al suolo con una cascata di 15 metri.

È un luogo davvero particolare! È la prima volta che vedo una sorgente e non me l’aspettavo così, è stata una sorpresa. Anche il “sentiero” per arrivarci è stato una sorpresa: la ripida parete rocciosa nella parte finale, dove è solo stata aggiunta una fune di acciaio per agevolarne la percorrenza, è una piccola prova di coraggio, il “prezzo da pagare” per raggiungere un luogo tanto insolito e affascinate come questo!

 

 

Per tornare indietro si percorre lo stesso sentiero e si ritorna al parcheggio. Da qui noi abbiamo proseguito fino a Kobarid, ovvero Caporetto, per percorrere a piedi l’itinerario storico e scoprire la storia di una delle città più antiche della Slovenia. 


Ti potrebbe interessare anche:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *