Non è una novità che il nostro Bel Paese sia uno scrigno di meraviglie storiche e artistiche: in ogni angolo d’Italia ci sono tesori di valore inestimabile ma a volte non sappiamo nemmeno della loro esistenza. È il caso della città di Altamura, in Puglia. Qui sono state ritrovati importantissimi reperti archeologici risalenti all’epoca preistorica, come le orme di dinosauri e i resti dell’uomo di Neanderthal! Queste scoperte incredibili sono ancora poco conosciute ma sono un’ulteriore conferma della ricchezza del nostro Paese, e aspettano solo di essere apprezzate.
Ancora una volta è stata la mia super mamma che questa estate ha scovato un luogo poco conosciuto ma molto interessante, Altamura.
Atterrati all’aeroporto di Bari, eravamo diretti verso Matera: mia mamma aveva letto su una rivista che tra Bari a Matera c’era un sito archeologico dove si potevano vedere delle impronte di dinosauri. Dopo l’esperienza al Cal Orck’o a Sucre in Bolivia, eravamo curiosi di vedere queste orme anche qui in Italia e così abbiamo deciso di dirigerci verso Altamura, nell’Alta Murgia.
LA CITTA’ DI ALTAMURA
La città di Altamura ci lascia subito a bocca aperta: l’ingresso del centro storico è delimitato da un’imponente porta ad arco, Porta Bari. La strada principale, tutta lastricata in pietra, porta fino alla Cattedrale, costruita nel 1232 da Federico II in stile romanico pugliese. Accanto, cattura l’attenzione la Chiesa di Santa Maria dell’Assunta: l’ingresso di questa chiesa è interamente decorato da bassorilievi che raccontano scene della vita di Gesù, tra cui l’ultima cena, e due grandi leoni sorvegliano l’entrata dal portone.
Camminando per le strade della città di Altamura si scopre che la città fu fondata nel 1243 da Federico II di Svevia, sui resti dell’acropoli della città antica. Nel 1542, grazie ad Ottavio Farnense, Altamura divenne un’importante centro economico, culturale e artistico.
Dopo aver visitato il centro storico, chiediamo dove bisogna recarsi per veder le impronte di dinosauro e ci viene suggerito di recarci al Museo Nazionale Archeologico di Altamura.
[ Il centro storico di Altamura ]
IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ALTAMURA
Una volta arrivati davanti al Museo, restiamo colpiti dal fatto che in una città così piccola ci sia un museo così grande ma poco conosciuto. Entriamo e incontriamo una gentilissima signora che ci fa da guida. Ci racconta che questo museo fu aperto nel 1997 per conservare tutti i reperti ritrovati nei dintorni di Altamura. La zona infatti è abitata fin dalla Preistoria: i primi insediamenti umani nella zona dell’Alta Murgia risalgono all’età paleolitica!
In questa parte della Puglia sono stati infatti ritrovati numerosissimi reperti archeologici, tra cui ossa di animali preistorici e oggetti e materiali usati dai primi ominidi migliaia di anni fa. Il Museo si articola su due piani articolati in 4 sezioni: la Preistoria, l’Età arcaica, il periodo classico-ellenistico e il Medioevo. Grazie agli esaustivi pannelli, arricchiti con disegni e fotografie e supporti multimediali, è possibile comprendere al meglio l’evoluzione degli insediamenti umani in questa parte della nostra Penisola.
[ Il Museo di Altamura ]
L’UOMO DI ALTAMURA: LO SCHELETRO DELL’UOMO DI NEANDETHAL
Al secondo piano del Museo di Altamura è illustrato il periodo del Paleolitico pugliese. Il “pezzo forte” è l’uomo di Altamura.
Come ho accennato sopra, il territorio dell’Alta Murgia intorno ad Altamura si caratterizza per la presenza di cavità carsiche. Qui si trovano molte grotte e durante gli anni Novanta gli speleologi iniziarono ad esplorarle, portando alla luce molti reperti preistorici. Nell’ottobre del 1993, in una zona particolarmente difficile da raggiungere della grotta di Lamalunga, si scoprì lo scheletro di Homo Neanferthalensis, risalente a più di 200.000 anni fa.
La scoperta fu assolutamente sensazionale e sorprendente: gli speleologi si trovarono di fronte allo scheletro appartenente ad un uomo vissuto migliaia di anni fa che, grazie alle particolari condizioni presenti all’interno della grotta, si era conservato fino ai giorni nostri!
[ Interno della Grotta di Lamalunga – foto del Museo di Altamura ]
I resti ossei dell’uomo di Altamura costituiscono una delle più importanti scoperte di tutti i tempi. Si tratta infatti di un esemplare adulto, che probabilmente è caduto nella grotta e che, restando intrappolato, non è più riuscito ad uscire. I primi archeologi che studiarono i resti dello scheletro, riconobbero alcune caratteristiche dell’uomo di Neandethal, come i tratti arcaici del cranio, e gli studi successivi lo datarono nel periodo del Pleistocene medio-superiore, tra le forme di Homo erectus (400 mila anni fa) e le forme di Homo di Neanderthal (85 mila anni fa).
L’analisi di questi reperti fu particolarmente difficoltosa perché lo scheletro non può essere rimosso dalla grotta: sono le particolari condizioni presenti all’interno della cavità carsica che hanno permesso la perfetta conservazione dello scheletro fino ai giorni nostri e toglierlo da quell’ambiente potrebbe danneggiarlo. Per cui lo scheletro è rimasto lì e non è mai stato rimosso, riposa incastrato in mezzo a stalattiti e stalagmiti, in una parte quasi inaccessibile della grotta di Lamalunga.
[ L’uomo di Altamura nella grotta di Lamalunga – foto del Museo di Altamura ]
La guida ci ha poi spiegato che il ritrovamento dell’Uomo di Altamura è stata una scoperta unica e importantissima perché si tratta dell’unico scheletro perfettamente conservato e integro di uomo di Neandethal.
E un altro dato sensazionale è che oltre ad essere integro, risulta essere il più antico uomo di Neandethal che sia mai stati ritrovato in tutto il mondo. Grazie all’analisi nel suo DNA, gli scienziati hanno potuto raccogliere tantissimi informazioni e condurre studi molecolari e morfologici, definendo meglio l’evoluzione della nostra specie.
Dal momento che la grotta è inaccessibile, il pubblico non può vedere con i suoi occhi i resti dell’uomo di Altamura ma nel Museo è presente una sua ricostruzione a grandezza naturale e sono esposti tutti i reperti e le fotografie fatte all’interno della grotta.
[ La ricostruzione dell’uomo di Altamura, alto 1.65 m! ]
I DINOSAURI E LE IMPRONTE
Vi starete chiedendo… Ma non siete andati ad Altamura per vedere le impronte dei dinosauri? Sì, ma purtroppo abbiamo scoperto che non si possono (ancora) vedere. Ora vi spiego meglio.
La guida del Museo ci ha spiegato che queste impronte furono scoperte per caso: un giorno del 1999, due geologi sorvolarono l’area intorno ad Altamura e il loro sguardo fu catturato dalla presenza di alcune buche che sembravano ostruite da residui di terra. Così si recarono in località Pontrelli e si misero a togliere questi “tappi” per capire meglio di cosa si trattasse. E dopo aver rimosso i residui di terra, restarono basiti quando scoprirono che si trattava di impronte di dinosauri, risalenti al periodo Cretaceo, ovvero circa 70 milioni di anni fa! Con un lavoro meticoloso, fu ripulita tutta la zona e furono portate alla luce 4.000 impronte ma si stima che in zona ce ne siano più di 130.000, appartenenti a oltre 200 esemplari di dinosauri!
Si tratta di una serie di orme che sembrano delle “piste”, create dai dinosauri che camminavano qui: la Puglia infatti non era come la vediamo noi oggi ma era un territorio caratterizzato da pianure fangose e laghi dove i dinosauri si recavano a bere. Queste impronte sono giunte fino ai giorni nostri proprio per le peculiari caratteristiche che la Puglia presentava milioni di anni fa: grazie al clima tropicale, le impronte dei dinosauri si sono infatti stratificate e si sono conservate fino a noi.
[ Le impronte dei dinosauri – immagine del Museo di Altamura ]
Il sito in cui sono state rinvenute queste impronte era una cava privata: oggi la cava è stata espropriata ma per aprire il sito archeologico al pubblico sono necessari ancora alcuni lavori e permessi. Per questo motivo, oggi non è ancora possibile visitare il sito archeologico, ma il Museo ha comunicato un’apertura tra il 2020 e il 2021.
Per avere maggiori informazioni su queste importanti scoperte archeologiche, vi invito a visitare questi luoghi, poco conosciuti ma davvero straordinari e a consultare alcuni link utili:
Sito web del Museo Nazionale Archeologico di Altamura
www.puglia.com: la cava dei dinosauri.