Da qualche tempo, durante il periodo estivo, nelle grandi città europee viene organizzato l’Holi Festival: ci si trova in un luogo pubblico, in genere uno stadio, e ci si getta addosso della polvere colorata.
Ultimamente anche in Italia, in città come Milano o Torino, sono state organizzate giornate ispirate alla festa di Holi: da sempre l’Occidente risente del fascino delle culture orientali ma non sempre si conosce il vero significato di queste festività.
CHE COS’è HOLI
Le origini dell’Holi festival sono molto remote. E’ un rituale indù conosciuto anche come “festival dei colori”, con cui gli induisti danno il benvenuto alla primavera.
Viene celebrato principalmente in India e in Nepal e con il passare del tempo si è diffuso anche in altri paesi asiatici.
Viene festeggiato generalmente a fine marzo, quando si avvicina l’equinozio di primavera.
L’antico rito religioso inizia la sera del giorno precedente con l’accensione di un grande fuoco con cui si brucia Holikaun, un demone descritto nei Veda, i sacri libri induisti. Il fuoco simboleggia la vittoria del bene sul male e intorno al falò si balla e si canta. Holi non a caso significa “brucia”.
Il giorno dopo i festeggiamenti continuano: le persone si trovano in strada per festeggiare insieme, vengono organizzati giochi, si balla, si sta insieme e ci si lanciano addosso delle polveri colorate (gulal) e gavettoni con acqua colorata: da qui il nome “festival dei colori”.
Terminata la festa, dopo essersi ripuliti, si va a far visita a parenti ed amici.
Questa festività è molto sentita e oltre all’arrivo della primavera e alla vittoria del bene sul male, l’Holi è un’occasione per rincontrare vecchi amici, aggiustare rapporti incrinati e per molte persone è un nuovo inizio.
Tutti vi partecipano, dai più piccoli fino alle persone più anziane, e vengono coinvolti nei festeggiamenti persino gli animali!
I COLORI DELL’HOLI FESTIVAL
Secondo la leggenda induista, il giovane Krishana era geloso della propria amata, la bella Radha, e così decise di colorarle la pelle del viso: durante la festa di Holi i giovani innamorati si dipingono il volto, in ricordo dell’amore dei due giovani della leggenda. L’usanza di gettarsi polveri colorate addosso viene praticata da chiunque, perfino gli animali vengono colorati! Ogni colore utilizzato ha un preciso significato: il rosso l’amore, l’arancione l’ottimismo, il verde la vitalità, il blu l’armonia.
Ci si veste generalmente di bianco, in modo che le polveri risaltino di più.
In origine queste polveri erano create con colori naturali, estratti da fiori e foglie ma le piante che fornivano questi fiori oggi sono diventate rare e vengono usati prodotti chimici; grazie alla disponibilità commerciale dei pigmenti attrattivi, i colori naturali sono stati definitivamente rimpiazzati da quelli sintetici che spesso causano irritazioni e infezioni alla pelle. L’assenza di controllo sulla qualità di questi prodotti è un serio problema.
LA MIA ESPERIENZA
Ho avuto la fortuna di assistere all’Holi festival a Kathmandu durante il mio breve viaggio in Nepal. Qui l’Holi festival è molto sentito in quanto l’80% della popolazione è induista, ed è una festa nazionale.
Avevo letto sulla guida qualcosa su questa festività e quando sono arrivata in India mi sono subito informata: quando ho saputo che avrei potuto assistervi a Kathmandu ero molto contenta! Essendo atterrata in mattinata, non ho potuto assistere alla cerimonia serale ma nel pomeriggio, camminando per la città, ho potuto assaporare l’atmosfera di questo giorno di festa.
Le strade del centro erano invase da persone con la faccia tutta colorata: alcune camminavano rapidamente per raggiungere la piazza principale dove era allestito un palco per un concerto. Qui, sulle scalinate dei templi indù, molte persone, di tutte le età danzavano e cantavano, gettandosi addosso colori e gridando: “happy Holi”!
Tutti possono partecipare: i colori sono facilmente reperibili da venditori ambulanti in ogni angolo della città.
Se si organizza un viaggio in India o in Nepal in questo periodo è un’esperienza da non perdere perché l’atmosfera che si respira per le strade delle città è unica: vedere tutti quei colori lanciati in aria ci fa tornare bambini!
In alcune strade si possono anche vedere delle signore vestite con gli abiti tradizionali accendere ancora qualche falò e rivolgere preghiere alle divinità indù: in questi casi è necessario prestare in massimo rispetto. E’ possibile fotografare ma è buona educazione chiedere il permesso e non essere troppo invadenti.
Una cosa da non dimenticare è che, come la maggior parte delle feste, per molti l’Holi è anche un’occasione per esagerare: molte persone si ubriacano a tal punto da non reggersi in piedi e talvolta si può rimanere coinvolti in episodi spiacevoli. Bisogna quindi sempre prestare attenzione a chi abbiamo intorno e stare attenti a non isolarci troppo dalle strade principali.
Le guide locali generalmente sconsigliano ai visitatori di assistere alla festa di Holi nelle grandi città: personalmente ho assistito alla festa a Kathmandu, capitale del Nepal e devo dire che è stata piacevole ma di sicuro è una città molto meno caotica della capitale indiana New Delhi e i nepalesi sono tendenzialmente persone più tranquille rispetto agli indiani.
Se volete provare l’esperienza di gettarvi addosso colori e festeggiare insieme ai vostri amici, quest’anno potrete farlo in diverse città d’Italia, consultando il sito www.holifestival.com.
Pingback: La Valle di Kathmandu – Way Abroad