Nella parte meridionale del Parco del Triglav si trovano le incantevoli Gole di Tolmin. Queste Gole sono uniche nel loro genere perché sono attraversate da acque di colore verde azzurro. Molto meno frequentate rispetto alle Gole di Vintgar, si distinguono da quest’ultime per avere delle pareti rocciose più levigate e numerose grotte.
Nelle Alpi Giulie non si trovano altre conformazioni rocciose simili alle Gole di Tolmin, se non nella gola della Mlinarica a Trenta. Con le ripide pareti di rocciose ricoperte da verde muschio, la fitta vegetazione circostante e il fiume dal colore azzurrissimo, le Gole di Tolmin sono le Gole più belle che ho visto in Slovenia e di seguito vi racconto perché sono così magiche.

 

INFO:
Tipologia: sentiero escursionistico
Difficoltà: E (itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche)
Sentiero segnato
Luogo: Tolmin
Dislivello: minimo
Tempo di percorrenza: 2 ore a/r

 

Le Gole di Tolmin si trovano vicino a Tolmin, della splendida Valle dell’Isonzo. Senza nulla togliere alle celebri Gole di Vintgar (vicino al Lago di Bled), le Gole di Tolmin mi sono piaciute di più: il colore del fiume che le attraversa è qualcosa di indescrivibile!
Per visitare le Gole bisogna pagare un biglietto di ingresso di 5€ destinato alla associazione turistica di Tolmin che si occupa della manutenzione del percorso. La signora della biglietteria è molto gentile: ci ha fornito una mappa delle Gole e ci ha indicato nel dettaglio il percorso da seguire per esplorare prima la Gola della Tolminka e poi la gola della Zadlaščica.

 

 

Entriamo nella gola della Tolminka attraversando un piccolo ponte in legno che ci permette di avere una panoramica completa sul canyon. Questa gola si è formata nel corso degli anni dalla forza erosiva del fiume Tolminka.
Dopodiché proseguiamo verso la sorgente termale, lungo il corso del fiume. Risalendo lungo il canyon passiamo sotto delle grotte naturali e raggiungiamo la sorgente: la temperatura di questa sorgente termale è compresa tra i 18 e il 20 gradi mentre quella del fiume Tolminka è di 5-9 gradi! L’acqua che si trova in superficie penetra in profondità e si riscalda grazie all’energia geotermica per poi riemergere più avanti.

 

 

Torniamo indietro per il medesimo sentiero fino al primo ponte in legno, dove si trova un pannello esplicativo che ci illustra il punto esatto dove confiscano la gola della Tolminka e la gola della Zadlaščica, scavata a est dall’omonimo fiume a seguito di una profonda erosione. In questo punto panoramico le due gole si incontrano e i due fiumi si uniscono in un unico corso d’acqua che scorre verso valle. Questo è l’unico esempio in tutta la Slovenia di due fiumi che confluiscono in una gola!

 

 

Proseguendo verso est, raggiungiamo la Medvedova glava e Skakalce, ovvero la Testa dell’orso e i saltatori. La testa dell’orso è un ponte naturale formato da una roccia enorme che si è incastrata tra le pareti del canyon della Zadlaščica. “Saltatori” è il nome che i locali hanno dato a questa parte della gola perché dietro alla roccia dell’orso si trovano tantissime piccole cascate formate dal fiume che salta da tonfano a tonfano.

 

 

Durante tutto il percorso, intorno a noi c’è una rigogliosa vegetazione e il muschio ricopre le pareti rocciose. La presenza di così tante piante e del muschio sulle rocce è dovuta al clima umido e mediterraneo che caratterizza tutto l’anno questa zona. Inoltre questa zona è una riserva naturale che protegge la trota marmorata. Questa trota è stata minacciata dall’introduzione nei corsi d’acqua della trota fario: grazie agli ostacoli naturali presenti nella parte della “gola dei saltatori”, le torte fario non hanno potuto accedere nelle Gole di Tolmin e la torta marmorata si è conservata nel suo ambiente naturale. Questa trota si riconosce facilmente per avere una pigmentazione marmorea e l’assenza del pigmento rosso negli esemplari adulti.

 

 

Seguendo il sentiero tracciato sulla mappa, raggiungiamo poi la grotta di Dante (Zadlaška Dantejeva jama). La grotta di Zadlaška prende in nome dal vicino villaggio Zadlaz ed è una delle tante grotte dove si sono versate le acque del Ghiacciaio isontino. La grotta è lunga 1140 metri con tre ampie sale ma appartiene alla categoria delle grotte turistiche impegnative per cui si può vedere solo l’ingresso. Si chiama grotta di Dante perché si narra che nel XIV secolo il patriarca Pagano della Torre ospitò a Tolmin Dante Alighieri e in quella occasione il poeta visitò le grotte della zona. Si dice che da questa visita Dante prese ispirazione per la stesura dell’Inferno della Divina Commedia. Per questo motivo, oggi le grotte si chiamano così.

Da qui siamo tornati indietro e seguendo la strada asfaltata abbiamo attraversato il ponte del diavolo, che permette di raggiungere i villaggi Zadlaz e Čadrg. La strada e il ponte furono costruiti dagli abitanti del luogo agli inizi del secolo scorso. Prima questi villaggi erano collegati da un sentiero angusto che attraversava le Gole con un piccolo ponticello in legno in un ponte molto più in basso. Si chiama ponte del diavolo perché in Slovenia si suole usare questo termine per indicare i ponti costruiti attraverso forre strette e anguste.
Seguendo la strada asfaltata, ritorniamo al parcheggio.

 


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