Buenos Aires è definita “città del Vecchio Continente” perchè nel corso dell’ Ottocento ha accolto migliaia di migranti provenienti da tutta Europa, che sbarcavano qui in cerca di fortuna. Con il passare degli anni Buenos Aires è diventata una città cosmopolita, una metropoli dai mille volti che richiama le origini europee dei suoi primi abitanti. Il quartiere del centro, con la Avenida de Mayo richiama le strade di Madrid, La Boca ricorda i quartieri di Napoli e nel quartiere residenziale di Recoleta troviamo un po’ di Parigi. Non si può dunque restare indifferenti al fascino di Buenos Aires, una città che racchiude diverse città europee.

 

L’INFLUENZA DELLA STORIA SULLO SVILUPPO DEI QUARTIERI DI B.AIRES

Buenos Aires è la capitale federale dell’Argentina e si estende per 200 km ai confini del grande estuario del Rio de la Plata. Le origini di Buenos Aires risalgono al 1536 quando i conquistadores spagnoli costruirono vicino al Rio de la Plata un piccolo villaggio chiamato Nuestra Senora del Buen Ayre (nostra signora del buon vento), santa venerata dai marinai del Mediterraneo. Il villaggio venne successivamente distrutto dalle tribù indigene nomadi provenienti dalla Pampa. I sopravvissuti decisero allora di risalire il corso del fiume fino all’estuario e qui fondarono Buenos Aires. Fu nel 1776 che venne creato il vicereame del Rio de la Plata e Buenos Aires divenne un importante porto internazionale.

Dal 1850 la popolazione di Buenos Aires crebbe notevolmente e nel XIX secolo il governo decise di modernizzare la città sul modello europeo: furono accolti numerosi migranti proventi dall’Europa che vennero impiegati nello sviluppo economico. Ancora oggi, camminando per le strade della città, si può percepire come Buenos Aires abbia cercato di somigliare nel corso del tempo alle città europee: in molti quartieri si ha la sensazione di essere in Europa e non in sud America.

 

 

IL CENTRO

Il centro di Buenos Aires si sviluppa tra Plaza de Mayo e la Plaza del Congreso, collegate dall’Avenida de Mayo. L’Avenida 9 de Julio è l’arteria principale della città, sempre trafficata. Il centro è un misto di edifici vecchi e nuovi: si possono incontrare alti grattaceli con accanto bassi palazzi decorati in stile Belle Epoque, che ospitano uffici amministrativi e banche.

Plaza del Mayo è la piazza principale, il cui nome ricorda il periodo della costituzione del primo governo argentino indipendente. Vicino alla piazza si trova la Cattedrale, con un’imponente facciata neoclassica formata da un portico di 12 colonne, che rappresentano i dodici Apostoli. All’interno, una grande foto di Papa Francesco e il mausoleo del generale don José San Martin, padre della nazione e liberatore dell’Argentina, omaggiato da una fiamma eterna e da due guardie. Sulla piazza si affaccia la Casa Rosada, ovvero il palazzo del governo: si chiama così perché è colorata di rosa, colore ottenuto dall’unione del bianco e del rosso, che rappresentano i due partiti politici dei federalisti e degli unitaristi. Intorno si trovano numerosi musei come il museo storico nazionale, il museo del bicentenario, e il museo delle luci.

 

[ La casa Rosada, Plaza de Mayo, l’Obelisco e la Cattedrale ]

 

Percorrendo la Avenida de Mayo si raggiunge il Palazzo del Congresso, edificato nel 1906 in stile secondo impero. Lungo l’Avenida 9 de Julio si trova invece uno dei simboli della città, l’Obelisco, eretto nel 1936 per commemorare i 400 anni dalla fondazione della città.
Un altro luogo di interesse è l’elegante teatro Colón. In centro si trova anche il Cafè Tortoni, uno dei caffè storici di Buenos Aires (Avenida de majo 825/9): è stato costruito nel corso del 1800 e ha ospitato illustri personaggi come Pirandello e Garcia Lorca. All’interno si trovano due sale con tavolini in legno, grandi specchi e splendidi lampadari che illuminano l’intero ambiente.

 

[ Cafè Tortoni, uno dei più belli della città! ]

 

RECOLETA

Questo quartiere si è sviluppato nel XIX secolo quando le famiglie aristocratiche di Buenos Aires scapparono dall’epidemia di febbre gialla che invase i quartieri più poveri intorno a San Telmo. Ancora oggi è un quartiere ben curato, con edifici residenziali molto belli.

Qui è indispensabile visitare l’Ateneo, ubicata lungo l’Avenida Santa Fe, una libreria che si trova dentro ad un teatro annoverata tra le 5 librerie più belle del mondo.

Da qui si può raggiungere a piedi il Cementario de La Recoleta. Il Cementario è un luogo molto particolare che merita una visita: è un cimitero monumentale che ospita circa 4800 tombe delle famiglie più illustri di Buenos Aires. Fu inaugurato nel 1822 ed è una città dentro la città, dove si trovano cappelle sontuose e tombe in legno finemente lavorate. Alcune cappelle sono parzialmente aperte e si può vedere come queste siano costruite su più livelli dove ci sono anche (ben visibili) le tombe in legno disposte nel livello superiore: queste sono esterne, cioè non sono inserite nei loculi, per questo si possono vedere dai vetri delle cappelle. Proprio per questo motivo nei giorni molto caldi esce un odore poco piacevole. Qui si trova anche la tomba di Evita Perón, dove sono costantemente presenti dei fiori.

 

[ la tomba di Evita Peron e il Cementario de la Recoleta ]

 

LA BOCA

È considerato il quartiere più pericoloso della città perché spesso si registrano casi di aggressione in pieno giorno: per questo motivo quando si visita questo quartiere è meglio non allontanarsi dalle vie principali. Il quartiere de La Boca si trova nella zona dove venne fondato il primo nucleo della città e merita una visita perché è molto diverso rispetto al resto di Buenos Aires.

Questo quartiere ha accolto la maggior parte dei migranti europei, sopratutto quelli genovesi: un curioso aneddoto che ho letto è che quando nel 1907 venne proclamata la “repubblica de la Boca” venne issata la bandiera genovese.Alla fine del XIX secolo gli abitanti di questa zona vivevano lungo le sponde del fiume Riachuelo, dove si trovavano le fabbriche in cui lavoravano: dato che il fiume spesso straripava, le case erano basse e piccole, costruite con legno e lamiera ondulata. Oggi queste case sono tutte colorate perché negli anni 30 il pittore Quinquela Martin, quando fu costruita la scuola, chiese a tutti di aiutarlo a dipingerla e decorarla: l’idea piacque così tanto agli abitanti del quartiere che tutte le abitazioni iniziarono ad essere colorate con tonalità sgargianti come il blu il giallo e il rosso e così nacque lo stile de la Boca.

 

[ il barrio del la Boca ]

 

La strada principale è il Caminito: è una zona molto turistica dove si trovano numerosi ristoranti, bar e negozi. Qui gli edifici sono ben tenuti e chi ci vive è molto cortese e disponibile con i visitatori. Lungo la strada si assistono a spettacoli di tango e si incontrano numerosi pittori che espongono le loro opere su bacheche improvvisate. I dintorni del Caminito sono sicuri e si possono esplorare in sicurezza. Vi consiglio di arrivare verso le 9 del mattino: potrete godervi la magia di questo luogo in tranquillità perché i negozi e le botteghe sono ancora chiusi e la maggior parte dei turisti arriva intorno alle 10.30.

 

[ artisti lungo il Caminito ]

 

Percorrendo una piccola parte di calle Olavarría, dove si trovano i binari dismessi della ferrovia e le tipiche case in legno e lamiera, è imperdibile la visita allo stadio Boca Juniors, conosciuto in tutto il mondo come “la Bombonera”. Come mai? Durante la progettazione dello stadio, all’architetto Viktor Sulcic venne regalata una scatola di cioccolatini (bombonera) in occasione del suo compleanno. La scatola aveva la forma dello stadio e l’architetto iniziò a portarla con sé alle riunioni di lavoro, così i dirigenti soprannominarono lo stadio La Bombonera.

Questo stadio merita una visita perché ospita un museo che racconta la storia della squadra del Boca Juniors, la più famosa nel mondo del calcio argentino, dove giocò il grande Maradona. Dicono che ancora meglio sarebbe assistere ad una partita, dove si possono ascoltare i cori urlanti dei fans sfegatati in lunfardo, il gergo locale. Nei dintorni dello stadio ci sono tantissimi murales dedicato ai calciatori argentini come Messi e maratona, e prevalgono i colori del Boca Juniors, il blu e il giallo.

 

[ stadio Boca Juniors, la Bombonera ]

 

SAN TELMO

A mio avviso, uno dei quartieri più affascinanti della città. Con le sue strade lastricate e i negozi di antiquariato, ha un fascino senza tempo. Fino alla fine del XIX secolo era un quartiere residenziale abitato dall’aristocrazia di Buenos Aires ma successivamente venne abbandonato dalle famiglie benestanti per la diffusione della febbre gialla e fu successivamente ripopolato dai migranti, trasformandosi nel barrio delle classi medie.

Qui ci sono bellissimi palazzi in stile coloniale che rappresentano un importante patrimonio architettonico della capitale: alcune di queste sono ancora oggi trascurate mentre altre sono state recuperate e valorizzate. Si può esplorare il quartiere iniziando dalla piazza principale, Plaza Dorrego, costeggiata da verdi platani: qui si esibiscono i tangeros e gli artisti di strada. Nelle strade laterali si trovano numerosi negozi di antiquariato dentro a palazzi in stile andaluso dove si arrampicano piante di buganvilla.

 

[ dintorni di Plaza Dorrego: il Pasaje de la Defensa, due tangheros e la Basilica ]

 

Vicino alla piazza principale si trova la Basilica de Nuestra Senora del Bethlem, ubicata in una via laterale e risalente al 1734. La sua facciata è di notevole impatto, decorata con mosaici bianchi e blu. Percorrendo Calle Defensa si assapora lo stile della Belle Epoque che ha caratterizzato Buenos Aires nei secoli scorsi.
Al numero 1179 si trova il Pasaje de la Defensa, un edificio coloniale a due piani con tre cortili interni che ospitano piccoli negozi di antiquariato e studi di pittori. I pavimenti con le piastrelle colorate e i muri in rovina, rendono molto suggestivo questo luogo. Se proseguite potrete incontrare la statua di Mafalda, perché il suo inventore, Quino, era originario di San Telmo. Io ho apprezzato molto il Mercado de San Telmo, che si trova dentro una struttura in ferro. Qui si trovano banchetti di frutta e verdura e ovviamente negozi di antiquariato.

Un’altra piacevole sorpresa a San Telmo è stata il Cafè El Federal, uno dei bar più antichi dell’intera città (fu aperto nel 1864) dichiarato luogo di interesse culturale. Il bancone è interamente in legno e i dolci sono davvero eccezionali! Vi consiglio di passarci.

 

[ Cafè El Federal, bar storico di Buenos Aires ]

 

Questi sono i quartieri che ho visitato durante il mio soggiorno a Buenos Aires, gli altri sono:

 

PALERMO

È un quartiere residenziale che si trova in mezzo al Parco di Buenos Aires. Si dice che fu un marinaio originario di Palermo a fondare questo quartiere nel XIX secolo. Qui si trovano le ambasciate e sontuose residenze.

 

BELGRANO

È un quartiere residenziale come Palermo che ha consciuto il suo periodo di massimo splendore nel XIX secolo. Qui si trova il museo di arte stagnola Enrique Larreta e la Chiesa dell’Immacolata Concezione.

 

PUERTO MADERO

È un quartiere che si sviluppa lungo il fiume e in passato era caduto in miseria e povertà; successivamente è stato rivalorizzato a partire dal 1998. Oggi questo quartiere ospita numerosi ristoranti e uffici di imprese. Si estende lungo l’Avenida Antártida Argentina. Qui si può passeggiare e rilassarsi in uno dei tanti bar.

 

COSTANERA

Si trova dietro a Puerto Madero ed è un quartiere che si sta sviluppando ancora oggi. È la tappa successiva del grande progetto di ristrutturazione del litorale cittadino.


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