Quando ho visitato il Museo egizio del Cairo, mi è sembrato di essere catapultata indietro nel tempo e di essere nel magazzino di uno scavo archeologico appena concluso. I reperti sono disposti senza un ordine preciso, centinaia di opere d’arte sono conservate in vecchie teche di legno e ventilatori arrugginiti “rinfrescano” gli ambienti.
Il Museo Egizio del Cairo custodisce migliaia di reperti dell’antico Egitto. Ogni giorno migliaia di persone trascorrono ore all’interno di questo museo, contemplando antichi sarcofagi, preziosi gioielli e imponenti statue di faraoni. Le opere d’arte custodite in questo museo non sono però disposte con cura e diventa quindi molto importante organizzare la visita, in modo da poter vedere ciò che più interessa.
IL MUSEO EGIZIO
Il museo egizio del Cairo fu fondato dal francese Auguste Mariette, appassionato egittologo che scoprì Saqqara nel 1851. Egli, per porre fine ai saccheggi dei cacciatori di tesori, decise di iniziare a raccogliere e catalogare i reperti. Nel 1863 aprì la prima sede del museo nel quartiere di Balaq e poi, nel 1902, decise di trasferire le opere d’arte nel centro della città, vicino a piazza Midan et-Tahrir, dove tutt’ora si trova il Museo Egizio.
Da allora, tutti i reperti scoperti sono conservati al museo. Considerando che il numero delle opere d’arte che si trovano nei magazzini supera quello dei reperti esposti, si è deciso di aprire un nuovo museo egizio, destinato a diventare il più grande museo del mondo. Il nuovo Grande Museo Egizio si trova vicino alle piramidi di Giza e sarà concluso nel 2022: per ora è possibile visitarne solo una parte. In ogni caso, si dice il vecchio museo resterà aperto, conservando importanti reperti archeologici.
[ Il mausoleo di A. Mariette nel cortile del Museo Egizio del Cairo ]
ORGANIZZARE LA VISITA AL MUSEO EGIZIO
Nel Museo Egizio del Cairo sono conservati più di 120 mila opere d’arte. Servirebbero giorni interi per poterle vedere tutte! La maggior parte delle persone che visita il museo però, dispone solo di qualche ora. Diventa quindi molto importante organizzare la visita e scegliere che cosa vedere.
Il Museo si articola su due piani.
Piano terra: qui si trova il grande atrio centrale, con intorno altre sale più piccole. L’atrio centrale ospita reperti di diverse epoche e nelle sale laterali, partendo da sinistra, i reperti sono esposti seguendo un ordine cronologico che parte dall’Antico Regno, prosegue con il Medio Regno e il Nuovo regno e si conclude con l’epoca greco-romana.
Secondo Piano: qui ci sono diverse sale con reperti esposti per ordine tematico. Gran parte di questo piano è dedicato ai tesori della tomba di Tutankhamon, mentre nelle altre sale si trovano le mummie di animali, la sala delle mummie regali e altri reperti come i modellini del Medio Regno.
[ Il Museo Egizio si articola su due piani ]
Le sale del museo ospitano così tanti reperti che si riempie di gente in pochissimo tempo ed è meglio arrivare qui molto presto: il museo apre alle 9.00. Per raggiungere il museo bisogna recarsi il Piazza Midan et-Tahrir e pagare un biglietto di ingresso (è previsto un supplemento per la macchina fotografica, la videocamera e per la sala delle mummie regali).
Considerando l’immenso patrimonio storico e artistico conservato all’interno del museo, è consigliato visitarlo con una guida: oltre a permetterci di vedere i reperti più importanti, ha saputo rispondere alle nostre domande e raccontarci interessanti curiosità.
[ Il Museo Egizio è meglio visitarlo con una guida ]
IL CORTILE DEL MUSEO EGIZIO
Dopo aver fatto i biglietti, mentre si attende di entrare nel museo, si possono osservare le opere d’arte esposte nel giardino adiacente all’ingresso del museo. Si tratta di statue raffiguranti sfingi e faraoni: tra queste, si trova anche il mausoleo di Auguste Mariette, fondatore del museo.
Al centro del giardino c’è una piccola fontana, decorata da bellissimi fiori di loto: in mezzo, la pianta che si può vedere è la pianta del papiro, con cui gli antichi egizi usavano come carta per scrivere. Alcuni papiri originali sono esposti nel corridoio della scala del museo che porta al secondo piano.
[ Anche il cortile del museo è ricco di reperti! ]
L’ATRIO CENTRALE
Una volta varcato l’ingresso del museo, sotto l’enorme cupola è possibile ammirare una copia della Stele di Rosetta, chiave di lettura dei geroglifici (purtroppo l’originale è conservata al British Museum di Londra).
Davanti, si apre l’atrio centrale, dominato dall’enorme statua di Amenhotep III con la moglie e i figli.
[ Il grande atrio centrale ]
Qui si trovano parecchi reperti importanti, tra cui uno dei pezzi più preziosi del museo, la Tavolozza di Narmer: datata 3100 a. C., questo scudo rappresenta un re che cinge le due corone e simboleggia l’unificazione dell’Egitto sotto un unico sovrano e l’inizio della civilità egizia.
Poco più avanti, si trova il sarcofago di Psusenne I: guardando nella parte inferiore si vede la statua della dea Nut con un bellissimo vestito tutto stellato: bisogna chinarsi fino a terra per capire che questa statua si trova nella parte inferiore del sarcofago!
Nel centro dell’atrio si trova un originario pavimento tutto decorato che risale all’epoca amarniana. Intorno, fanno da cornice sarcofagi, due barche solari e le punte in pietra delle piramidi, che simboleggiano il sacro Benben.
Dietro alla statua colossale di Amenhotep III, si trova infine una grossa stele di pietra dove, tra i vari geroglifici, si può intravedere la prima citazione del popolo ebraico: questa è una chiara testimonianza di come gli ebrei non furono utilizzati come schiavi per costruire le piramidi.
GALLERIE DELL’ANTICO REGNO
Tornando alla grossa cupola, bisogna continuare a sinistra: qui si trovano le sale dedicate all’Antico Regno. Al centro della stanza, si trovano delle piccole statuette che raffigurano le persone che lavoravano nel palazzo del faraone. Tra questi, c’è una piccola statua che porta le valigie e uno zaino!
In questa stessa stanza sono esposte alcune delle statue di pietra scura che rappresentano il faraone Micerino, che sono state rinvenute vicino alla piramide di Giza.
Proseguendo, si entra nella sala 42, dove si trova la statua del faraone Chefren, con il falco che li cinge la testa. La pietra in diorite è estremamente dura da lavorare e gli egittologici sono rimasti impressionati dalla precisione con cui gli antichi egizi realizzarono questa statua!
Sempre in questa stanza si trova la statua in legno del nobile Kaaper, rinvenuta a Saqqara: osservando attentamente gli occhi, in vetro, si resta sbalorditi da quanto sembrino reali!
Nelle sala 32 si possono ammirare i dipinti di alcune oche che si cibano del papiro, le statue del principe Rahotep e della principessa Nofret rinvenute nella tomba di Rahotep e, nella sala accanto, la piccola statua del grande Cheope: alta solo pochi centimetri è l’unica raffigurazione del grande faraone.
I reperti del Medio regno (2100-1650 a. C.) sono esposti nelle sale successive. Nel lungo corridoio è esposta la statua di Mentuhop II, facilmente riconoscibile grazie al copricapo rosso. Qui si trovano anche altri importanti reperti, come le sfingi in granito, le dieci statue di Sesostri (disposte intorno alla tomba, come ritrovate) e una statua di Tutankhamon che impersona il dio Khonsu.
Se si prosegue verso destra si raggiungono le gallerie del Nuovo Regno. Qui si trova la galleria Armanina, dedicata al faraone Akhenaton (1352-1336 a.C.), raffigurato da una grande statua con i fianchi tondeggianti. Accanto alla statua del faraone, in una piccola teca, è esposta anche la statua della bellissima Nefertiti, sua sposa.
Da questa stanza, si prosegue e sulla sinistra dove si trova una scala, decorata con papiri, che porta al secondo piano. Gran parte di questo piano è dedicato ai reperti rinvenuti nella tomba di Tutankhamon, giovane faraone morto improvvisamente all’età di soli 18 anni. Pensate che Carter scoprì la tomba di Tutankhamon nel 1922 e impiegò 10 anni per catalogare tutti i reperti rinvenuti! In questa parte del museo è esposta solo una parte dei reperti ritrovati tra cui oggetti di tutti i giorni che gli sarebbero serviti per la vita nell’Aldilà come ciabatte, ventagli di piume di struzzo, ombrelloni solari, giochi da tavolo e armi.
[ La tomba di Tutankhamon, ricca di reperti, fu scoperta nel 1922 ]
Ad accoglierci è una delle due statue del faraone Tutankhamon, ritrovate dell’anticamera della tomba regale. Davanti a questa statua si trova l’incantevole trono in oro a zampe di leone dove è rappresentata la regina che cosparge di unguento il faraone. Poco distante si trovano il cofanetto di alabastro per canopi e i tre letti funerari del giovane faraone.
Gran parte del corridoio è occupato dalle 4 grandi scatole in legno d’orato, una più grande dell’altra, che poste una dentro l’altra conservavano i 3 sarcofagi del faraone.
La sala più ambita da tutti i visitatori è la sala dei tesori di Tutankhamon. Qui sono costuditi i gioielli rinvenuti nella tomba del giovane faraone, i sarcofagi in oro e la famosissima maschera d’oro, il pezzo più prezioso del museo e che è diventata il simbolo dell’Antico Egitto.
[ Alcuni dei reperti rinvenuti nella tomba di Tutankhamon ]
Sempre al secondo piano si trova la sala delle mummie regali. Per entrare è necessario pagare un sovraprezzo. Al centro si trova la galleria di Yuya e Tuya dove si possono vedere le due mummie di questi nobili egizi con le loro bellissime machere.
E per gli appassionati di mummie, in fondo al secondo piano si trova la sala più bizzarra del museo, la sala delle mummie animali. Qui sono esposti alcuni animali mummificati che sono stati ritrovati nelle tombe dei faraoni. Tra questi c’è anche un coccodrillo, un pesce, e perfino un serpente!
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