Il Polluce, insieme al Castore, è uno dei due gemelli del Massiccio del Rosa: alto 4091 m slm, è situato in Val d’Aosta, al confine con la Svizzera. Sebbene il gemello Castore sia più alto, l’itinerario alpinistico che conduce alla vetta del Polluce è considerato più impegnativo: il percorso si svolge su ghiacciaio, con alcuni tratti misti e un tratto di arrampicata attrezzata.
Sono salita sulla vetta del Polluce il 23 giugno 2019, durante una delle uscite del 2° modulo del corso di alpinismo organizzato dalla Scuola Alphard. Considerando che è stato il mio primo 4000 e che i giorni precedenti aveva nevicato molto, è stata una salita molto emozionante: la neve ha reso tutto molto più tecnico ma anche più magico. In base alle relazioni che ho letto, il Polluce è considerato un 4000 per niente banale, con crepacci sul ghiacciaio, detriti mobili e passaggi di roccia non semplicissimi. Per cui per me è stato un importante traguardo, che mi ha permesso di mettere in pratica quanto imparato.
[ Contenta e soddisfatta! ]
La via normale di salita alla vetta del Polluce avviene tramite la cresta sud-ovest, detta anche Via delle roccette. Per raggiungerla, dal rifugio guide di Ayas bisogna salire verso il Colle di Verra e raggiungere la base della cresta del Polluce: da qui salire fino alla spalla sud ovest, a 3991 m slm e infine percorrere la cresta che porta alla vetta. Di seguito tutti i dettagli della salita.
INFO
Tipologia: itinerario alpinistico
Difficoltà: PD+ (passi di I°/II° e un tratto di III°/III°+)
Segnaletica avvicinamento: sentiero n° 7
Luogo: Val d’Ayas (AO)
Punto di partenza: Saint Jaques – 1686 m slm
Punto di arrivo: vetta del monte Polluce – 4091 m slm
Dislivello: 2405 m (avvicinamento: 1734 m – Polluce: 700 m)
Tempo di percorrenza: avvicinamento 6 ore – ascesa alla vetta 3 ore
Punti di appoggio: Rifugio Mezzalama (3009 m), Rifugio guide di Ayas (3420 m)
AVVICINAMENTO
Considerando il notevole dislivello e il peso dello zaino, il trekking di avvicinamento al Polluce è abbastanza impegnativo. Si parte dal paesino di Saint Jaques, frazione di Champoluc, in Val d’Aosta, situato a 1689 m slm. Da qui si prosegue fino al rifugio guide di Ayas, a 3420 m slm, dove si passerà la notte.
Lasciata l’automobile nel piazzale della frazione Blanchard, si segue il sentiero numero 7, indicato in giallo e in circa 1.30 h si sale fino ai Pian di Verra superiori, a 2488 m slm. In alternativa, è possibile prenotare il sevizio jeep-navetta, che con una strada secondaria può portarvi direttamente ai Pian di Verra superiori, evitando un dislivello di 700 m.
[ Pian di Verra Superiori, 2388 m slm ]
Una volta raggiunti i Pian di Verra superiori, si prosegue continuando a seguire il sentiero n° 7 e si sale verso sinistra, verso il rifugio Mezzalama: il sentiero inizia ad essere abbastanza ripido e si caratterizza per la presenza di rocce e sassi. Si prosegue lungo la ripida sponda della morena del ghiacciaio di Verra che diventa sempre più impegnativa: non a caso, l’ultimo tratto di salita prima del rifugio Mezzalama si chiama “ammazza cristiani”.
[ Verso il rifugio Mezzalama ]
Dopo circa 2 ore di salita, si raggiunge il rifugio Mazzalama, a 3009 m slm, un tempo utilizzato come punto di partenza per il Polluce, prima che fosse costruito il più alto rifugio guide di Ayas.
Da qui si prosegue sulla sinistra e seguendo sempre i segni gialli del sentiero n 7, si sale ancora lungo la morena del ghiacciaio. In lontananza, si vede il rifugio guide di Ayas, sullo sperone roccioso delle Rocce di Lambronecca.
[ In alto, sulla destra, il rifugio guide di Ayas ]
Poco sopra il Mezzalama, è necessario superare alcune rocce, prima di raggiungere il ghiacciaio di Verra: a questo punto è necessario attraversare il ghiacciaio, fino ad arrivare alle Rocce di Lambronecca, dove è presente un tratto attrezzato che con corde e passerelle in legno agevola la salita fino al rifugio guide di Ayas, che si trova a 3420 slm (ed è il più alto rifugio della valle d’Ayas).
[ La salita verso il rifugio guide di Ayas… Foto fatta al ritorno perché quando siamo saliti nevicava ]
Al rifugio guide di Ayas passiamo la notte, in modo da poter salire il giorno successivo sulla vetta del Polluce. Il rifugio ha 85 posti letto (e un locale invernale con 16 posti letto): costruito negli anni Novanta, è gestito dalla Società Guide Alpine di Champoluc – Ayas. Dopo aver sistemato le nostre cose e posizionato il sacco lenzuolo, abbiamo cenato con una buona zuppa calda.
Considerando il paesaggio che lo circonda, è una meta ideale anche per chi non pratica alpinismo: dal rifugio si gode di una magnifica vista sui ghiacciai e le vette circostanti. Qui il link del rifugio: www.monterosa4000.it.
[ Panorama strepitoso dal rifugio guide di Ayas ]
DESCRIZIONE DELLA VIA NORMALE AL POLLUCE
Sveglia alle 3.30 del mattino: dopo la colazione, ci leghiamo in cordata e iniziamo la nostra salita al Polluce.
Dal Rifugio guide di Ayas si supera la piazzola di atterraggio degli elicotteri e si prosegue in direzione nord est sul grande ghiacciaio di Verra verso lo sperone roccioso che si vede dietro il rifugio, seguendo la traccia che normalmente è ben visibile.
[ Verso la vetta del Polluce.. ]
Si procede verso il Colle di Verra, per poi girare sulla sinistra e raggiungere la base rocciosa della cresta sud ovest del Polluce. A questo punto si percorre il ripido canalino nevoso (45°) fino a raggiungere le roccette. Risalendo, si arriva ad alcune placche lisce, dove sono presenti delle catene: dopo un breve traverso si sale lungo il camino (alto circa 20 metri) e dopo aver superato la parete rocciosa, si raggiunge la spalla sud ovest dove si trova una statua della Madonna a 3991 m slm.
[ Salita lungo il canale di neve (45°) ]
[ Salendo sulle roccette dopo il canalino di neve ]
[ Tratto attrezzato ]
Arrivati all’anticima del Polluce, si sale lungo la cresta nevosa e superando gli ultimi 100 metri di dislivello si raggiunge la cima.
Dalla cima, sembra di toccare con un dito il gemello Castore, imponente e grandioso, con dietro le più lontane vette del Notdend, Dufour e Gnifetti. Dalla vetta del Polluce si vedono anche il Breithon e verso nord le montagne della Svizzera.
Il forte vento ci permette di scattare solo qualche foto: è ora di scendere, salutiamo il Polluce e gli diciamo arrivederci.
[ Eccoci sulla vetta del Polluce! ]
[ Il Castore ]
[ Panorama dalla vetta del Polluce ]
La discesa si effettua lungo lo stesso percorso dell’andata: dove sono presenti le catene è possibile calarsi in corda doppia con una corda di 60 metri o due mezze corde da 30 metri. In alternativa, come nel nostro caso, è possibile scendere dal ripido pendio di 150 metri dalla parete ovest.
[ Discesa dalla parete ovest ]
[ Insieme agli istruttori e agli altri allievi del corso base di alpinismo 2019 della Scuola Aplhard ]
Vi invidio. Il mio rispetto per la montagna (leggasi paura di arrampicarmi) fa si che io mi perda molto. Tantissimo.
Ciao Paola! 🙂 Ognuno di noi ha paura di qualcosa (io per esempio ho paura di fare immersioni nel mare), però per fortuna la montagna può essere scoperta in diversi modi, anche grazie a percorsi panoramici che non prevedono di arrampicarsi 🙂 Per esempio, lo Skyway del Monte Bianco offre a tutti la possibilità di godersi lo spettacolo dell’alta montagna! Oppure a Chamonix, è possibile avvicinarsi al ghiacciaio Mer de Glace e visitare la grotta di ghiaccio 🙂